Anton Dante Coda
Un malinconico leggero pessimismo. Diario di politica e di banca (1946-1952)
a cura di Gerardo Nicolosi
Primo presidente dell’Istituto bancario San Paolo di Torino nel secondo dopoguerra, Anton Dante Coda fu uno dei più attivi esponenti del liberalismo in Piemonte. Antifascista, vicino ad Emanuele Sella, corrispondente di Giovanni Amendola, durante il regime fu in contatto con Luigi Einaudi, con la ‘rete’ di Benedetto Croce, nonché con Giustizia e libertà, cosa che gli costò un arresto nel 1935. Attivissimo durante la resistenza e membro autorevole del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia, Coda si impegnò poi nella riorganizzazione del Partito liberale nel nord e fu membro della Consulta nazionale.
La sua nomina a presidente dell’Istituto di San Paolo dell’aprile del 1946 maturò per volontà di Einaudi, che ne apprezzava le doti organizzative, la dirittura morale e il carattere deciso, anche nel contrastare le ingerenze dei partiti. Il diario 1946-1952 è una testimonianza del ruolo di Coda nella conduzione di una delle più prestigiose banche italiane, ma, più in generale, è anche una importante fonte per la ricostruzione dei rapporti tra banche, mondo imprenditoriale e politica nell’Italia del dopoguerra.
Titolo: Anton Dante Coda. UN MALINCONICO LEGGERO PESSIMISMO. Diario di politica e di banca (1946-1952)
Autore: (a cura di) Gerardo Nicolosi
Collana: Quaderni dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, vol. 2
Editore: Casa Editrice Leo S. Olschki (Firenze)
Anno: 2018
Pagine: 378 pp.
Prezzo: 45,00 euro
Isbn: 9788822265449