Per una storia della Compagnia di San Paolo (1563-1853) – Vol. I

Quaderni dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo

////5. Per una storia della Compagnia di San Paolo (1563-1853) – Vol. I
5. Per una storia della Compagnia di San Paolo (1563-1853) – Vol. I 2021-01-12T09:42:13+00:00

Per una storia della Compagnia di San Paolo (1563-1853) – Vol. I
a cura di W. Crivellin e B. Signorelli

Si tratta del primo volume dell’opera Per una storia della Compagnia di San Paolo, curata da Walter E. Crivellin e Bruno Signorelli, dedicata alle vicende dell’antica istituzione dalla fondazione nel 1563 al 1853.

Il Quaderno si apre con il saggio Gli atti ritrovati: fonti per lo studio della Compagnia di San Paolo, nel quale Cecilia Laurora e Maria Paola Niccoli offrono la schedatura di tutte le scritture – circa un centinaio – concernenti la Compagnia e gli istituti ad essa collegati registrati nell’Ufficio dell’Insinuazione di Torino tra il 1610 e il 1635, conservati nell’Archivio di Stato di Torino. Per ciascun atto sono indicati, accanto al regesto e alla data, i nomi dei testimoni e del notaio. Si tratta in prevalenza di quietanze per somme prestate o esatte e per costituzione di censi ad opera della Compagnia, dell’Ufficio pio, della Casa del soccorso, del Monte di pietà, che testimoniamo una consistente attività di investimenti. Interessanti inoltre alcuni atti di nomina di funzionari e rese di gestione contabile.

Nel secondo contributo, Reti di credito e composizione sociale della Compagnia di San Paolo. Un’analisi attraverso i lasciti conservati presso l’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, Blythe Alice Raviola analizza donazioni, lasciti, legati ricevuti tra il 1563 e il 1630 considerandoli come “strumenti di credito e forme di autorappresentazione”, non slegati tra loro, ma spesso frutto di un preciso disegno dei rettori e dei consiglieri. La maggior parte dei legati predilige come beneficiaria la Casa del soccorso, forse in relazione al sensibile aumento di donne sole, a causa della guerra di Provenza. Dallo studio emergono variegate e complesse reti di relazioni dei confratelli con i benefattori, con la municipalità e la corte, con le gerarchie ecclesiastiche e gli ordini religiosi.

Il processo di aristocratizzazione della Compagnia trova conferma nel terzo saggio, a cura di Nicolina Calapà, I Baronis: da mercanti e banchieri a conti di Buttigliera d’Asti. Ascesa economica e sociale di una famiglia nella Torino del Seicento. Di grande interesse è lo studio dell’evoluzione dell’attività dei Baronis, dall’appalto del banco del sale ottenuto da Filiberto fino all’inserimento nei circuiti finanziari europei dei suoi figli, che costituirono diverse società specializzate in cambi e mercanzie, tra cui una ad Anversa. Attraverso i prestiti concessi al sovrano, le riscossioni degli aiuti finanziari dalle potenze straniere, le missioni diplomatiche, Carlo giunse ad ottenere il titolo nobiliare, mentre il fratello Ottavio si specializzava nella fornitura di gioielli, stoffe e arredi preziosi alla Real Casa.

Per una storia della Compagnia di San Paolo (1563-1853),
a cura di W. Crivellin e B. Signorelli, vol. I, Torino, 2004

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