“Vedute di ricreazioni in villa”. François Simonot alias Monsù Francesco Borgognone e il paesaggio in quadratura nella Roma ottoboniana (1689-1740), Giulia Daniele
Tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento Roma era ancora snodo cruciale e teatro di passaggio per artisti provenienti da tutta Europa, che vi giungevano in cerca di fortune, attirati dalle ottime possibilità di lavoro e dall’ampio bacino di committenza. L’ambiente artistico locale era dominato dall’Accademia di San Luca, che proprio in quegli anni si opponeva all’ascesa della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, cui facevano capo intellettuali e alti prelati, ma anche molti dei pittori esclusi dalle schiere accademiche, tra i quali gli specialisti del paesaggio.
La ricerca getta nuova luce sulle dinamiche di diffusione tra Roma e Lazio, nella tarda era barocca, della pittura di paesaggio quale tema decorativo su larga scala, in accostamento alle architetture dipinte e a una sempre maggiore fascinazione per il trompe l’œil. Più nello specifico, il lavoro si sofferma sull’analisi della vita e della carriera del famoso paesista francese François Simonot (1660-1731), anche noto come Monsù Francesco Borgognone, giunto a Roma da bambino con la famiglia. Prendendo dunque le mosse dall’analisi documentaria della prolifica attività di questo artista al servizio delle più importanti famiglie del tempo, il diffondersi dei ‘Saloni di vedute’ tra Roma e le ville suburbane è indagato su più ampia scala, ritessendo in particolare i legami intercorsi tra committenti e medesimi gruppi di maestranze.
Titolo: “Vedute di ricreazioni in villa”. François Simonot alias Monsù Francesco Borgognone e il paesaggio in quadratura nella Roma ottoboniana (1689-1740)
Autore: Giulia Daniele
Collana: Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco
Editore: Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo
Anno: 2021
Pagine: 218 pp.
Isbn: 978-88-99808-27-3