La storia della Compagnia di San Paolo ha inizio nella Torino cinquecentesca, quando il 25 gennaio 1563 sette cittadini torinesi fondarono la Compagnia della Fede Cattolica sotto l’invocazione di San Paolo, con il duplice scopo di soccorrere la popolazione gravata dal degrado economico – attraverso la raccolta di elemosine e l’assistenza domiciliare – e di arginare l’espansione della riforma protestante.
Verso la fine del Cinquecento la confraternita fondò le prime Opere (oggi diremmo istituzioni) di carattere sociale e umanitario: il Monte di pietà cittadino nel 1579, che erogava piccoli prestiti in cambio di un pegno e, nel 1589, con l’avvio dell’assistenza femminile, la Casa del soccorso, destinata all’ospitalità e all’educazione delle fanciulle più povere. Nel 1595 fu costituito l’Ufficio Pio con il compito di gestire tutta l’attività assistenziale della Compagnia: sussidi a decaduti, a malati e a mendicanti; servizi religiosi; assegnazione di doti alle ragazze ospiti della Casa del soccorso e pagamento delle rette. Più tardi, nel 1683, fu fondata la Casa del deposito che accoglieva donne vittime di sfruttamento e violenza.
In seguito la Compagnia di San Paolo contribuì anche all’istituzione del Collegio dei nobili convittori, destinato all’educazione dei giovani delle classi abbienti, e all’Albergo di virtù che avvicinava i mendicanti al lavoro attraverso la meccanica e la manifattura (in accordo con il disegno ducale che introduceva in Piemonte la lavorazione della seta). A metà Seicento la confraternita promosse la creazione dell’Ospedale di carità, collaborando sia alla direzione sia al finanziamento e, nel secolo successivo, finanziò la creazione dell’Ospedale dei pazzi.
Nel corso del XVII secolo la Compagnia consolidò la propria struttura organizzativa e il proprio ruolo nella società, con un’intensa attività finanziaria culminata nell’assunzione dell’amministrazione del debito pubblico nel 1653: il Monte della fede, affidato al Monte di pietà. Alla fine del Settecento anche la Compagnia subì l’influenza generale della crisi e durante il governo repubblicano francese perse la gestione delle Opere e il possesso del patrimonio fino a essere soppressa, nel 1802 e sostituita con organi di nomina pubblica che tuttavia riuscirono ad assicurare una continuità con l’esperienza precedente.
Con la Restaurazione la Compagnia fu reintegrata e le sue attività vennero ampliate: assunse la gestione del Monte di pietà a interessi oltre a quella del Monte di pietà gratuito e, mentre riprendevano le attività dell’Ufficio Pio, tra il 1824 e il 1851 alla Compagnia fu affidato anche il servizio sanitario per i poveri di Torino che comprendeva, oltre alle cure mediche di base, l’assistenza farmaceutica e le cure specialistiche.