PiemontEgizio
di Alessandro Mandolesi
Il volume è dedicato all’egittologia e all’egittomania piemontesi, e ha come finalità la messa in rete e la valorizzazione del vasto e composito patrimonio egittologico regionale.
Fin dal tardo-Rinascimento, il mito delle origini egizie di Torino è stato celebrato dagli storici sabaudi; l’interesse per l’antico Egitto si coagula attorno alla collezione Reale conservata nel Palazzo dell’Università di via Po.
Nel 1824 con l’acquisto della collezione Drovetti nasce il primo Museo Egizio del mondo, con sede nel palazzo dell’Accademia delle Scienze. Il nuovo museo apre così la strada agli studi egittologici piemontesi ed europei, nel solco di una prestigiosa tradizione ancora oggi molto viva.
In varie località del Piemonte, attorno al polo museale torinese, altre collezioni egizie o egittizzanti prendono forma nel corso del tempo. Queste raccolte, sebbene poco conosciute e valorizzate, costituiscono testimonianze di significativo interesse culturale per la materia.
L’amore per l’Egitto è poi testimoniato nelle arti decorative – ambito di produzione di eccellenza piemontese a partire dal XVII secolo –, nell’architettura e nella letteratura, così come nei culti magico-esoterici e nell’uso dell’iconografia egizia da parte della massoneria subalpina. Sono quindi case, castelli e musei da visitare, ma anche aree archeologiche, cimiteri e chiese, in un originale percorso trasversale attraverso epoche e tematiche di grande interesse. Lo studio propone il raccordo di questo singolare patrimonio culturale, che può contribuire allo sviluppo dell’“identità egizia” del Piemonte.
Alessandro Mandolesi, PiemontEgizio,
“Quaderni della Fondazione per L’Arte Compagnia di San Paolo”,
Torino, 2006, n. 1.
ISBN-10 88-902526-0-X – ISBN-13 978-88-902526-0-0