I Talismani di Silvia Margaria
Lo sguardo di un’artista sui fondi fotografici dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
Lo sguardo di un’artista sui fondi fotografici dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
Giugno 2016, in partenariato con Intesa Sanpaolo e insieme alla società Promemoria srl, la Fondazione 1563 ha realizzato il progetto Punctum. Working papers con l’obiettivo di promuovere gli archivi in quanto enti dinamici e non più semplici contenitori del passato, punti di partenza per una contemporaneità creativa.
Il progetto ha voluto valorizzare i fondi dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo attraverso l’arte contemporanea. Sono stati selezionati dieci giovani artisti perché realizzassero opere originali a partire da un gruppo di foto storiche – 101 in totale, da fine Ottocento agli anni Settanta del Novecento, riguardanti il lavoro della banca e le sedi dell’Istituto San Paolo di via di Monte di Pietà e di piazza San Carlo a Torino e altre filiali del territorio – fra le quali ciascuno ha scelto per la propria ispirazione.
Gli artisti hanno così lavorato con gli archivisti specialisti sui fondi fotografici per realizzare un gruppo di opere che sono state acquisite dalla stessa Fondazione.
Il progetto si è concluso con l’esposizione delle opere presso la Serra bioclimatica al 36° piano del Grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino dal 28 ottobre al 7 novembre 2016, in concomitanza con la settimana delle fiere d’arte contemporanea.
Nell’occasione della mostra sono state esposte anche le riproduzioni delle fotografie storiche e una video-narrazione del progetto in tutte le sue fasi.
L’artista Silvia Margaria ha realizzato l’opera Talismani. Si tratta di due light box in cui ha sovrapposto due diapositive, da lei stessa recuperate da una pubblicazione del cardiochirurgo Christiaan Neethling Barnard, rappresentanti il trapianto di un cuore, al particolare delle mani degli impiegati del Monte dei pegni raffigurati nella foto storica scelta, associando i gesti di chi ritirava gli oggetti al banco dei pegni al valore sentimentale rappresentato per chi li lasciava.
L’artista usa queste parole per farci entrare nella sua opera: “Dalle fotografie d’archivio fornite dalla Fondazione 1563 ho selezionato quelle che raffigurano il banco dei pegni. Ciò che più mi colpisce in queste immagini è l’accumulo di oggetti che fanno immaginare, accatastati nei depositi. Cosa accomuna tutte queste cose? La lista degli oggetti del Monte di pietà diventa un modo per rimescolare il mondo. Sono oggetti alla deriva, oggetti ‘talismano’ perché ‘stanno per’ qualcosa, sono “muti pezzetti di vita” come scrive Elena Loewenthal ne Una giornata al Monte dei pegni: “Le cose tacciono, siamo noi che ci illudiamo di ascoltarle. Come ci si congeda dalle cose, prima di lasciarle? Meglio l’indifferenza o un brandello di cuore che se ne va?”. Al banco dei pegni si maneggiano pezzetti di cuore”.
Maria Stella Circosta, Fondazione 1563
Silvia Margaria (Savigliano, 1985), vive e lavora a Torino, dove si è laureata presso la locale Accademia Albertina di Belle Arti. Il suo lavoro artistico è supportato dalla costituzione di un archivio personale composto da materiale fotografico e filmico ‘dimenticato’, che recupera e cataloga.