Figure dell’Umiltà

Giacomina d’Entremont e Luigia Borgiotti

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Figure dell’Umiltà

2018-02-14T10:45:32+00:00 13 febbraio 2018|

L’ARCHIVIO RACCONTA
Figure dell’Umiltà: Giacomina d’Entremont (1541- 1599) e Luigia Borgiotti (1802 -1873)

Giacomina o Jaqueline di Montbel contessa d’Entremont e Luigia Borgiotti, la prima attestata tra le fila della Compagnia dell’Umiltà alla fine del Cinquecento, la seconda alla metà dell’Ottocento: due figure che hanno dato vita nel corso dei secoli, insieme a principesse del casato sabaudo e a dame di corte, a esponenti dell’élite urbana e a consorti di confratelli della Compagnia di San Paolo, a una congregazione femminile che, sotto l’egida di santa Elisabetta d’Ungheria, la “principessa santa”, si è occupata di assistenza ospedaliera e domiciliare e di erogazione di doti.

Giacomina, nota come l’Ammiraglia, era moglie del capo del partito ugonotto Gaspard di Coligny che rimase ucciso nella notte del massacro di San Bartolomeo, tra il 23 e 24 agosto 1572. Da quel momento per la vedova incominciò un periodo di sfortuna: il sequestro dei figli, il bando dalla Savoia, la prigionia nel castello di Nizza. Solo l’abiura solenne impostale dal duca Emanuele Filiberto lavò l’Entremont dall’accusa di eresia restituendole la rispettabilità necessaria per vivere a corte e consentendole di poter presto entrare a far parte della nuova associazione di donne provenienti per lo più dall’alta società sabauda. Nel 1592 l’Ammiraglia è attestata tra le Umiliate come consigliera per tutto il corso dell’anno.

Giacomina di Montbel contessa d'Entremont, moneta, sec. XVI
Giacomina di Montbel contessa d’Entremont, moneta, sec. XVI
Luigia Borgiotti, sec. XIX, metà, dagherrotipo
Luigia Borgiotti, sec. XIX, metà, dagherrotipo

Luigia Borgiotti, borghese di Torino, figlia di un avvocato e senza alcun legame con la corte sabauda, dedicò la sua vita ad opere di assistenza attiva e beneficenza. Entrò a far parte delle Umiliate nel 1834 e mantenne la carica di vicepriora dal 1856 alla morte. Padre Marcantonio Durando la chiamò a ricoprire la carica di superiora nelle Figlie della Passione di Gesù Nazareno con il compito di assistere i malati a domicilio. Morì in odore di santità tanto che venne proposta la causa di beatificazione; il suo corpo riposa nella chiesa della Visitazione in Torino.

Della Compagnia dell’Umiltà attiva a Torino dal XVI al XX secolo si parlerà venerdì 16 febbraio 2018, presso il Dipartimento di Storia Culture Religioni dell’Università di Roma La Sapienza. In occasione del seminario Confraternite, Donne, Poteri. Ricerche in corso, la Fondazione 1563 presenterà la ricerca pubblicata nel volume a cura di Anna Cantaluppi e Blythe Alice Raviola, L’Umiltà e le Rose. Storia di una Compagnia femminile a Torino tra età moderna e contemporanea (Olschki, 2017).

Le sorelle dell’Umiltà nell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo.

Anna Cantaluppi e Blythe Alice Raviola (a cura di), L’Umiltà e le Rose. Storia di una Compagnia femminile a Torino tra età moderna e contemporanea, Quaderni dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, vol. 1, Casa Editrice Leo S. Olschki, Firenze, 2017.

Venerdì 16 febbraio 2018 – ore 10
Università di Roma La Sapienza
Piazzale Aldo Moro, 5 – Roma
Dipartimento di Storia Culture Religioni
Edificio della Facoltà di Lettere e Filosofia
Aula A Storia Medievale

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