Nell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, la storia di Torino e del Piemonte si ritrova nella racchiusa nello straordinario patrimonio archivistico custodito e valorizzato dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura. La documentazione che racconta i 450 anni di storia della Compagnia di San Paolo, a partire dagli statuti della confraternita alle carte dell’Istituto Bancario di San Paolo, rispecchia vicende, eventi, momenti cruciali della storia dell’antica capitale sabauda. Grazie al progetto D.A.C. – D.igital A.rchives and C.ollections della Fondazione 1563 è possibile accedere al patrimonio conservato nella sala di studio virtuale, una preziosissima fonte di informazione per storici, archivisti, ricercatori e appassionati. Migliaia di fascicoli, volumi e immagini sulla storia della confraternita, delle opere pie e dell’istituto bancario in rete non solo per gli studiosi di storia dell’attività bancaria, ma più in generale per chi desidera approfondire la storia di Torino e del Piemonte.
Spunti sulla storia di Torino nelle biblioteche dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
Si chiama “Storia di Torino” ed è la serie della Biblioteca della sala di studio della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura dedicata ai volumi su Torino e storia della città. La sezione comprende saggi, cataloghi e documenti pubblicati in una cronologia molto ampia che spaziano dalla storia dei costumi e delle tradizioni alla storia civile e religiosa della città, dalla storia dell’arte e dell’urbanistica alla storia dell’economia e dell’industria. Tra i volumi sulla Torino antica e moderna, anche opere in lingua inglese e francese, come quelli di Alan Meek Harold su Guarini e di Henry Millon su Filippo Juvarra. Include inoltre la monumentale “Storia di Torino” edita da Einaudi (articolata in 9 volumi). Per saperne di più, l’archivio in rete dell’antica Compagnia di San Paolo consente l’accesso ai cataloghi della biblioteca della sala di studio della Fondazione 1563, insieme a quelli della biblioteca della Sezione credito agrario e della biblioteca giuridica.
Anche la sezione dei cosiddetti “Volumi Antichi” della Biblioteca della sala di studio della Fondazione 1563 possiede un nutrito numero di opere sulla storia di Torino. La serie comprende circa 40 volumi acquistati nel tempo. È così possibile immergersi nella storia della città di Torino in alcune preziose opere a stampa, alcune arricchiti da incisioni. Si tratta di saggi, dizionari, cataloghi, manuali; di particolare interesse sono tre volumi di Emanuele Tesauro, l’intellettuale più influente della corte sabauda e massimo teorico del barocco. Gli argomenti spaziano dalla storia dello stato sabaudo di Amedeo VIII a Emanuele Filiberto, del Piemonte dal 1637 al 1642, dagli Statuta et privilegia civitatis taurinensis alla storia d’Italia. Non mancano pubblicazioni su edifici storici di Torino, quali La Reale Galleria di Torino illustrata da Roberto d’Azeglio, palazzi e curiosità storiche torinesi con illustrazioni, solo per citare alcuni esempi.
Torino: antiche immagini dai fondi fotografici dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
L’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo custodisce inoltre preziosi fondi fotografici ricchi di spunti per una storia di Torino. Fotografie d’arte e scatti che immortalano il patrimonio storico-culturale della città, come quelle collegate alle Monografie artistiche dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino. Si tratta di un progetto culturale promosso dall’istituto, una collana di libri d’arte realizzata a partire dagli anni Cinquanta del Novecento con il coinvolgimento di studiosi e cultori, editori e fotografi, caratterizzata da un ricco apparato iconografico. Fotografie del Piemonte e di Torino, antiche immagini in cui la città e i dintorni riprendono vita attraverso i capolavori d’arte: Palazzo Reale, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, tra arte romana e barocco piemontese. La Fototeca digitale della Fondazione 1563 rende disponibili al pubblico queste straordinarie fotografie che restituisce una storia di Torino per immagini.
I “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” nella Torino anni 30
Tra i fondi archivistici inventariati dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, si distingue il fondo Gestioni Egeli, di grande interesse storiografico, che consente di documentare una tragica pagina della storia di Torino, in particolare della Torino anni 30. Il Fondo Gestioni Egeli dell’Istituto San Paolo dell’archivio custodito dalla Fondazione 1563 dà conto, infatti, delle conseguenze dell’emanazione dei “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” e conserva le pratiche relative ai beni confiscati e sequestrati agli ebrei e agli stranieri “dei Paesi nemici” in base alle leggi di guerra e alle restituzioni (la liquidazione delle pratiche si protrasse a lungo a causa della difficoltà di restituzione dei beni). La convenzione tra l’Egeli e l’Istituto di San Paolo di Torino risale al 1940: all’istituto di credito torinese erano state affidate la gestione dei beni dislocati in Piemonte e Liguria e, più tardi, quella delle pratiche relative alla restituzione ai proprietari.
Acquisite dall’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta del Novecento, le carte del fondo Egeli sono legate ad un momento molto delicato della storia di Torino e dell’Istituto. Il fondo “III – Istituto di San Paolo di Torino, Gestioni Egeli (1939-1997)” si articola in 2 serie con 14 sottoserie, 52 sottosottoserie, 22 sottosottosottoserie e 6309 unità archivistiche. Le due serie principali sono:
- “Istituzione e funzionamento 1939-1950”, in cui si trovano le carte normative, la corrispondenza e le circolari relative all’istituzione del servizio di gestione delle pratiche EGELI all’interno dell’Istituto;
- “Gestione e riconsegna dei beni 1869-1997”, in cui si trovano la corrispondenza e le pratiche vere e proprie di gestione dei beni (ossia fascicoli nominativi con i verbali di sequestro e restituzione e carteggi e fascicoli nominativi con documentazione contabili) seguite dalle pratiche relative alla restituzione dei beni ai proprietari e all’istituzione del fondo di solidarietà nazionale.