Le case e le cose
Le leggi razziali del 1938 e la proprietà privata
«È in condizioni discrete» avrebbe scritto M. R. nel suo verbale. Ma non poteva dimenticare le correnti d’aria percepite qua e là nelle varie stanze per la mancanza di numerosi vetri. Anche di questo avrebbe scritto, ma nulla si sarebbe invece lasciato sfuggire sulla domanda che senz’altro dovette affacciarsi più di una volta alla sua mente: erano stati i danni provocati dai bombardamenti ad aver reso tanto più precipitoso l’abbandono da parte dei proprietari […], o era stata invece la loro partenza, organizzata senz’altro di fretta, a impedire riparazioni che tutto sommato si sarebbero potute fare senza troppa spesa?
Novembre 1938: l’Italia fascistizzata assiste, indifferente, all’emanazione delle leggi razziali. Ottant’anni dopo, la mostra “Le case e le cose. Le leggi razziali del 1938 e la proprietà privata” basata sui documenti dell’Archivio storico della Compagnia di San Paolo – in programma dal 22 novembre 2018 al 31 gennaio 2018 – restituisce con impressionante nitidezza la banale drammaticità di uno dei momenti più bui della storia nazionale.
Il catalogo della mostra propone una selezione di testi, documenti e immagini in esposizione, espressione di quei “destini incrociati di persone, proprietari di case e cose che perdono proprietà e beni personali, periti e funzionari della banca che svolgono le pratiche con puntigliosa capacità, e cittadini colpiti dalla guerra diventati utilizzatori più o meno consapevoli dei beni sottratti. Esplorazioni al tempo stesso della banalità del male e della tragicità della vita, occasioni di riflessione che non possono non turbarci, ed è bene che così sia”.
Consulenza storica e archivistica: Fabio Levi, Anna Cantaluppi
Ricerche documentarie e iconografiche: Erika Salassa
Testi: Fabio Levi, Erika Salassa
Titolo: Le case e le cose. Le leggi razziali del 1938 e la proprietà privata
Editore: Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo
Anno: 2018
Pagine: 40 pp.
Isbn: 978-88-99808-13-6