Dalle carte le vite
Le storie delle comunità ebraiche piemontesi, a cura di Chiara Pipino
Il progetto Dalle carte le vite della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo si arricchisce di nuovi percorsi di approfondimento dedicati alle comunità ebraiche piemontesi, a cura della ricercatrice Chiara Pipino. Attraverso lo studio dei documenti provenienti dal Fondo Egeli dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, di archivi famigliari e di importanti istituti quali l’Archivio Ebraico Terracini, l’Archivio Storico della Città di Torino, l’Istituto storico della Resistenza di Alessandria, l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Casale M.to, Cdec – Centro documentazione ebraica di Milano, le Vite pubblicate da Chiara Pipino indagano le conseguenze dei provvedimenti a carico delle Comunità di Chieri, Casale Monferrato, Alessandria, Acqui e di Torino. Nel corso della campagna razziale e persecutoria svoltasi in Italia, anche le Comunità ebraiche sono oggetto di specifici provvedimenti: l’ordinanza di polizia n. 459 del 28 gennaio 1944 ne decreta lo scioglimento e il sequestro dei beni.
Con questa disposizione non vengono soppresse solo le sinagoghe, ma intere Comunità, espressione della molteplicità di attività che si concentrano attorno a questi luoghi: non si tratta solo di punti di riferimento per la preghiera, ma di centri in cui si assolvevano esigenze culturali, sociali, economiche. Il tempio, infatti, è anche beth ha-kenèseth, “casa di studio”, un posto dove s’impara a interpretare la Torah. Spesso nelle sue vicinanze sorgono aule dedicate all’apprendimento, scuole e biblioteche. Attraverso le Opere Pie e Confraternite di misericordia, invece, la Comunità si rende concretamente presente nel tessuto sociale, dedicandosi alla cura dei bisognosi, in ottemperanza a uno dei precetti fondamentali della religione ebraica.
In un territorio come quello piemontese, con un’altissima concentrazione di sinagoghe, emergono ancora più chiaramente gli intenti e la crudeltà di una campagna persecutoria, che attraverso l’espropriazione di questi luoghi, riflesso della vita religiosa, sociale e culturale di moltissimi ebrei, aveva come scopo il loro sradicamento dal territorio e la distruzione della loro identità.